Apprendiamo dal Corriere di Aversa e Giugliano che sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui don Marco Cerullo, sacerdote trentacinquenne di Villa Literno (CE), all’epoca dei fatti viceparroco a Casal di Principe, è stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione. Secondo il giudice Cerullo, arrestato in flagranza di reato mentre era appartato con un suo allievo dodicenne, avrebbe costretto più volte il ragazzo ad avere rapporti sessuali. Dall’articolo si viene altresì a conoscenza che la diocesi di Aversa non ha mai preso posizione sul caso; e che il difensore, per tentare di scagionarlo, ha definito Cerullo “un promettente teologo”.
La sentenza risale allo scorso novembre, ma la notizia non era circolata. Anche in questa occasione ha avuto scarsa diffusione, riproponendo così la fatidica domanda: ha ragione la Chiesa nel sostenere che si tratta di casi isolati, ed è per questo che se ne parla poco, oppure se ne parla poco per dare l’impressione che siano solo casi isolati?