Tuesday, November 27, 2007

Brescia, sacerdote arrestato per abusi

Il vicedirettore del seminario della diocesi di Brescia, Marco Baresi, 38 anni, è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile che hanno eseguito un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Brescia. Le accuse per il sacerdote sono di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di 14 anni e detenzione di materiale pedopornografico. Lo riferisce l’Adnkronos.
La diocesi per ora non commenta le presunte accuse di violenza sessuale su un minore. «Non abbiamo ancora letto le motivazioni dell’arresto – spiega il responsabile dell’ufficio diocesano per le comunicazioni, don Adriano Bianchi – stiamo verificando cosa è successo».

Fonte: Corriere

Sacerdote arrestato a Brescia, il vescovo è “addolorato”

Il vicedirettore del seminario della diocesi di Brescia, Marco Baresi, 38 anni, è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile che hanno eseguito un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Brescia.
Le accuse per il sacerdote sono di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di 14 anni e detenzione di materiale pedopornografico. [...]
Sul caso sono intervenuti anche il vescovo di Brescia Luciano Monari e il vicario generale, monsignor Francesco Beschi, secondo i quali l’arresto di Don Baresi è un fatto «doloroso». «La notizia che abbiamo appreso – scrivono i prelati in una nota- ci addolora profondamente. Don Marco Baresi è un sacerdote conosciuto e stimato da moltissime persone. Gli incarichi che gli sono stati affidati sono espressione e riconoscimento di una stima diffusa e avvalorata. Il grave tenore delle accuse deve essere attentamente valutato. Il dramma di chi è vittima di pedofili non può essere in alcun modo sottovalutato e tanto meno eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti, ma la delicatezza della situazione di chi si trova accusato di una colpa tanto grave ed è innocente è pure di grande portata». «Il provvedimento della magistratura – si legge ancora nella nota – è forte e doloroso. Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Manifestiamo la nostra vicinanza a don Baresi, alla sua famiglia, al Seminario e a tutte le persone coinvolte».

Fonte: Corriere

Tuesday, November 20, 2007

Usa, missionari pedofili tra gli eschimesi. I gesuiti pagheranno i danni

La Compagnia di Gesù pagherà 50 milioni di dollari per risarcire 110 eschimesi che subirono abusi sessuali da religiosi gesuiti quando erano bambini o adolescenti, tra il 1961 e il 1987.
Gli scandali nella Chiesa americana continuano a rivelare nuove e inaspettate storie, cominciati nel 2002 a Boston, sembravano dover finire con il grande accordo di quest’estate tra la diocesi di Los Angeles e 508 persone che erano state molestate o stuprate negli ultimi settant’anni.Ma ora dall’Alaska arriva la notizia che per tre decenni in 15 minuscoli villaggi, tra i più isolati e remoti al mondo, abitati dagli Yupik, che insieme agli Inuit formano il popolo eschimese, si sono ripetute violenze e abusi da parte di una decina di preti e da tre missionari della Compagnia fondata da Ignazio di Loyola.

Da quattro anni erano cominciate le denunce, ma prima del processo si è arrivati ad un’offerta di risarcimento che eviterà il dibattito in tribunale. Secondo l’avvocato degli eschimesi, Ken Roosa, si tratta di una cifra record per un ordine religioso, grazie all’accordo extragiudiziale ogni vittima riceverà oltre mezzo milione di dollari, in cambio nessuno dei gesuiti verrà incriminato e non è richiesta alcuna ammissione di colpevolezza.

La Compagnia di Gesù, attraverso il padre provinciale dell’Oregon, John Whitney, responsabile per l’Alaska, ha mostrato fastidio per la pubblicità data all’accordo, ha definito l’annuncio prematuro e ha negato che i gesuiti abbiano inviato per anni “in esilio” in Alaska sacerdoti di cui conoscevano le tendenze sessuali, come invece sostengono alcune delle vittime. Lo stato nel nord-ovest del continente americano viene invece definito dai gesuiti come “una delle terre di missione più difficile” e per questo la Compagnia sostiene di inviarvi i missionari più coraggiosi e preparati.

A St. Michael, un’isoletta lunga 15 chilometri che si trova nel Norton Sound, la baia del mare di Bering scoperta dal capitano James Cook nel 1778, il diacono Joseph Lundowski abusò di quasi tutti i bambini di Stebbins e St. Michael, i due minuscoli villaggi abitati da 150 famiglie.

Accusato da 34 persone, che nelle testimonianze raccontano delle violenze avvenute in una minuscola chiesa, dopo il catechismo, durante i bui pomeriggi dell’inverno dell’Alaska, Lundowsky era un gigante con la testa pelata e gli occhi blu, lavorava come diacono per la diocesi anche se i gesuiti hanno negato alcun legame con il loro ordine e ufficialmente non sapevano chi fosse. Lasciò l’isola nel 1975 e ora si è scoperto che è morto una decina di anni fa a Chicago alla Pacific Garden Mission, un ricovero religioso con mensa e dormitorio. La maggior parte dei sacerdoti accusati sono ormai morti e le vittime, scelte nel tempo tra chi aveva tra i cinque e i quindici anni, oggi hanno tra i trenta e i sessant’anni.

In questa causa, come nel caso di Los Angeles, i gesuiti pagano per un mancato controllo e per aver tenuto nascosto per anni lo scandalo, nel 2004 si erano poi aggiunte accuse di aver bruciato e distrutto documenti che dimostravano il comportamento dei religiosi. Tra i sacerdoti sotto accusa il reverendo James Poole, fondatore della radio cattolica del Nord dell’Alaska, che oggi vive in una casa di riposo. Secondo l’accusa i gesuiti sapevano fin dal 1960 che teneva “comportamenti sessuali inappropriati” ma anche quando lo richiamarono a Portland lasciarono che continuasse ad insegnare ai bambini.

L’avvocato delle vittime, da Anchorage dove ha lo studio, racconta che nessuno aveva mai avuto il coraggio di denunciare finché non arrivò notizia dello scandalo che aveva investito la diocesi di Boston, allora a poco a poco emersero storie di disperazione, alcolismo e suicidi. “In alcuni villaggi eschimesi – sostiene Roosa – è difficile trovare un adulto che non sia stato sessualmente abusato. Ma nessuno ha ammesso che i preti problematici venivano confinati in Alaska. Ora per i nostri clienti questo accordo significa che le loro storie di abusi, sempre negate, sono finalmente riconosciute”.

Fonte: La Repubblica

Sunday, November 18, 2007

Indagato don Di Noto

Perquisita dalla GdF la sede di Avola dell’associazione antipedofilia Meter e indagato per falso il presidente don Fortunato di Noto. Secondo la Procura di Catania il sacerdote il 6 novembre, dopo un furto di 100 euro nella sede di Meter, avrebbe diffuso la ‘falsa e tendenziosa notizia’ che era stato un raid vandalico, un grave gesto intimidatorio ai danni di un’associazione fortemente esposta nella lotta contro la pedofilia. E aveva incassato immediata solidarietà da politici e istituzioni.

Dal sito ANSA

Saturday, September 29, 2007

Lecce, condannato don Lodeserto (5 anni e 4 mesi)

Dopo la denuncia, due anni fa, da parte di 12 ragazze rumene, è arrivata la condanna per don Cesare Lodeserto, ex direttore del centro di permanenza temporanea Regina Pacis di San Foca. Il sacerdoce è stato condannato dal gup del Tribunale di Lecce a 5 anni e 4 mesi per i reati di calunnia, minaccia e sequestro di persona nei confronti di 5 delle ragazze immigrate che erano ospiti del centro. Don Cesare è stato giudicato con rito abbreviato dal gup Nicola Laricchia. Il pm Imerio Tramis aveva chiesto una condanna a sette anni e due mesi. La sentenza è arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio. Nell’ambito di questa inchiesta, nel marzo di due anni fa, don Cesare fu arrestato sulla base della denuncia di dodici ragazze rumene (il sequestro di persona è stato riconosciuto nei confronti di cinque di loro). Nel processo erano imputati anche il nipote del sacerdote, Luca Lodeserto, condannato a tre anni e due mesi di reclusione, la collaboratrice Natalia Vieru, condannata a due anni e 8 mesi, mentre un altro collaboratore, Armando Matra, è stato multato ed è stato assolto Paulin Dokaj. Don Cesare è già stato condannato dal Tribunale di Lecce per simulazione di reato e violenza privata e lesioni ai danni di maghrebini che tentarono la fuga dal Regina Paci.

Fonte: TGCom

Friday, August 3, 2007

Don Gelmini indagato per abusi sessuali

Don Gelmini, il fondatore della Comunità Incontro, è indagato dalla procura di Terni con l’accusa di abusi sessuali. Ad accusarlo – secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa – alcuni ex ospiti delle strutture della comunità ad Amelia.
L’indagine, sottolinea il quotidiano, è in corso da oltre sei mesi e i magistrati hanno ascoltato diversi testimoni con l’obiettivo di ricostruire la vicenda. Le dichiarazioni di accusa sarebbero molte e abbastanza concordanti; pagine e pagine di verbali in cui gli ex ospiti – giovani che hanno avuto o hanno tuttora a che fare con la droga, qualcuno anche scivolato nella delinquenza – ripeterebbero sempre gli stessi racconti. I pm hanno anche già sentito il diretto interessato, scrive sempre La Stampa, in un «lungo e drammatico interrogatorio». La procura mantiene sulla vicenda una certa cautela dato che, spiega sempre il quotidiano torinese, ci potrebbero essere motivi di risentimento dietro la denuncia dei giovani.
«Siamo costernati ed angosciati ma lieti di portare la croce buttata addosso ad un uomo che per 82 anni anni ha sempre servito Cristo, la Chiesa e gli ultimi»: sono le parole affidate a Alessandro Meluzzi, medico e psichiatra cui don Pierino, del quale è amico da 25 anni, ha dato il compito di suo portavoce per la vicenda della indagine della magistratura di Terni. [...]
A don Gelmini sono già arrivate alcune testimonianze di solidarietà da parte di esponenti del mondo politico, soprattutto dagli ambienti del centrodestra a cui il sacerdote è considerato vicino. Critica, invece, la parlamentare del Prc, Vladimir Luxuria: «non lo si assolva solo perché è un sacerdote».

Fonte: Corriere.it

Sunday, July 15, 2007

La chiesa di Los Angeles rimborsa con 660 milioni gli abusi sessuali dei preti

L’Arcidiocesi cattolica di Los Angeles pagherà un indennizzo record di 660 milioni di dollari, più di un milione a testa, a circa 500 vittime di abusi sessuali commessi da preti pedofili a partire dagli anni 1940. Lo hanno detto gli avvocati dei querelanti. L’accordo dell’ultimo minuto (l’inizio del processo era fissato per lunedì) è il più dispendioso negli ultimi anni per la Chiesa cattolica, bersagliata da richieste di indennizzi finanziari per numerosi casi di abusi sessuali commessi da preti nei confronti di minori. Ray Boucher, capo del collegio di difesa delle vittime, ha detto che ci sarà presto un annuncio congiunto con l’Arcidiocesi di Los Angeles sull’accordo.

Fonte: Corriere.it

Friday, July 6, 2007

Roma: prete condannato per pedofilia

Sacerdote, insegnate e anche pedofilo, secondo la magistratura. E’ stato condannato, in rito abbreviato, dal gup Claudio Mattioli, a 4 anni e due mesi, un sacerdote accusato di aver abusato di due ragazzini. Il prete, A.D., di 58 anni, di origine siciliana, officiava nella diocesi dedicata alla Madonna di Czestokova, alla Rustica, e insegnava religione alla scuola media di Roma «Salvo D’Acquisto». L’uomo, che per i fatti oggetto del procedimento era anche finito in manette, è da tempo agli arresti domiciliari in un convento di Benedettini Silvestrini a Bassano Romano. Il capo d’imputazione per A.D. è: atti sessuali con minori, aggravati dal fatto che le vittime erano a lui affidate «per ragioni di educazione e di vigilanza». Il giudice ha imposto anche una provvisionale di 15mila euro di rimborso alle vittime. GIA’ CONDANNATOPER LO STESSO REATO – In passato era già stato condannato dieci anni fa per una storia molto simile ma, scontata la pena, era tornato alla sua attività a scuola e all’oratorio. Arrestato nell’estate scorsa, il religioso, inizialmente, aveva negato tutto, ma in seguito aveva confessato, almeno in parte, cercando però di sminuire la gravità delle violenze. La prima denuncia a carico di A.D. venne presentata dai genitori di un dodicenne con gravi problemi psichici, un ragazzo “affetto da un disturbo del comportamento nell’ ambito dell’ organizzazione cognitiva borderline”. Il giovane, che frequentava l’ oratorio della Rustica, raccontò di essere stato palpeggiato e molestato dal sacerdote e, qualche giorno dopo, alcuni amichetti della stessa età gli raccontarono di aver subìto lo stesso tipo di violenze. In seguito si accertò un secondo caso, avvenuto, stavolta, durante un campo scuola nell’ isola di Ventotene. A.D. aveva sorpreso un gruppo di ragazzi che scherzavano e si misuravano gli organi genitali. Il religioso avrebbe approfittato della circostanza per rivolgere pesanti avances a un altro adolescente, anche lui di 12 anni.

 Fonte: Corriere della Sera

Thursday, June 28, 2007

Don Siro Invernizzi resterà prete

Continuerà a fare il prete ed a celebrare messa. Ma, quasi certamente, dovrà svolgere le sue funzioni di sacerdote in un’altra diocesi. E’ questa la decisione assunta dalle autorità religiose nei confronti di don Siro Invernizzi, l’ex parroco di Cergnago che il 6 settembre 2006 venne arrestato a Milano (vicino al cimitero maggiore) perchè trovato in atteggiamenti intimi con un 13enne romeno. In dicembre era poi seguito il processo. Don Invernizzi aveva patteggiato due anni con la condizionale ed il risarcimento di 10mila euro alla famiglia del minorenne.
Per questo caso di pedofilia, il pubblico ministero aveva chiesto al giudice una pena non inferiore ai sei anni. Fabio Santopietro, l’avvocato di don Invernizzi, aveva proposto invece il patteggiamento, sostenendo che il rapporto non era stato consumato: si era trattato di un episodio occasionale e non c’erano state minacce e violenze. Accusa e difesa si erano così accordate sui 24 mesi, con pena sospesa ed immediata libertà per il prete (che aveva trascorso gli arresti domiciliari nella casa della sorella a Gropello Cairoli, nella zona di Cielo Alto). Chiusa la vicenda giudiziaria, la questione è poi passata sotto la competenza della chiesa. La diocesi di Vigevano, attraverso il vescovo Claudio Baggini, ha svolto accertamenti sul caso ed ha inviato un fascicolo sulla vicenda a Roma, alla Congregazione per la dottrina della fede: è l’organismo che ha il compito di decidere se per un sacerdote sottoposto ad un procedimento penale sia necessario un processo canonico (che, teoricamente, può portare anche ad una pena severa come la sospensione o, addirittura, la riduzione allo stato laicale). Ma questa ipotesi è stata subito scartata dagli esperti del Vaticano, che hanno affidato a monsignor Baggini il compito di prendere una decisione sul futuro di don Siro. E il vescovo di Vigevano, da quanto si è saputo, non sembra intenzionato ad adottare provvedimenti punitivi nei confronti del prete. Dalla diocesi non filtrano notizie e commenti. Tuttavia l’ipotesi più probabile è che don Invernizzi continuerà anche in futuro a svolgere la sua attività sacerdotale. Per il momento resterà in Lomellina, a disposizione della curia vigevanese.
Ma è probabile che nei prossimi mesi venga trasferito in un’altra diocesi dell’Italia settentrionale, dove verrà inserito in una parrocchia e potrà riprendere a svolgere il suo ministero religioso.

Segnalazione pervenuta da La Provincia Pavese del 28 giugno 2007

Tuesday, June 5, 2007

La diocesi di Chicago risarcisce con 6 milioni di dollari le vittime di abusi sessuali

La diocesi di Chicago che ha pagato 6,6 milioni di dollari a 15 vittime di abusi messi in atto da un gruppo di 12 sacerdoti fra il 1960 e il 1990.
Si tratta dell’ennesimo accordo extragiudiziale raggiunto da una diocesi degli Stati Uniti in seguito a un procedimento giudiziario e quindi alle richieste di risarcimenti per episodi di pedofilia. La notizia è stata confermata dall’arcidiocesi e dal rappresentante legale delle vittime.
Secondo quanto sostiene la Chiesa di la maggior parte dei sacerdoti colpevoli degli abusi sono morti o gli è stato impedito di continuare ad esercitare il proprio ministero.
Fino ad ora l’arcidiocesi di Chicago, secondo fonti ecclesiastiche ufficiali, ha pagato la somma di 52 milioni di dollari a 214 persone che hanno presentato domanda di risarcimento in seguito a dei procedimenti giudiziari per casi di abuso sessuale su minori.
Le cifre delle violenze
Negli Stati Uniti, secondo cifre fornite dalla stessa Conferenza episcopale, dal 1950 ad oggi, 10.667 persone sono state vittime di abusi sessuali, 4.392 i preti coinvolti nello scandalo.
Numeri destinati a crescere ancora e che comunque vanno considerati per difetto in quanto in molti casi le violenze non sono mai state denunciate. Casi gravi e a volte gravissimi, come quello del seminario di Sant Polten, in Austria dove intervenne la stessa Santa Sede per fare pulizia, sono stati registrati dall’opinione pubblica in questi anni in Brasile, Argentina, Polonia, Messico.

Crimine enorme
Lo scorso ottobre il Papa avendo ricevuto in visita i vescovi irlandesi affermò che il reato di pedofilia è ancora piu’ grave quando è commesso da un prete e che in ogni caso si tratta “di un crimine enorme”.

Fonte: il Dialogo

Wednesday, May 23, 2007

Pedofilia, 12 anni al prete missionario in Nicaragua

Don Marco Dessì, il padre missionario originario di Villamassagia (Cagliari) è stato condannato dal gup di Parma, Roberto Spanò, al termine del processo con rito abbreviato, a 12 anni di carcere per abusi sessuali su minori e possesso di materiale pedopornografico. Ieri il pm Lucia Russo, al termine di una requisitoria durata quasi due ore aveva chiesto 16 anni di pena. L’accusa aveva ricordato tutte ”le prove schiaccianti” che testimoniano come il prete 59enne, abbia abusato, un numero imprecisato di volte, nell’arco di circa vent’anni, degli orfanelli ospitati a Chinandega (Nicaragua), dove lo stesso don Dessì ha dato impulso a una grande missione umanitaria, Betania, che comprende scuole, ospedali, centri di addestramento professionale e ricoveri. A denunciare il religioso, finito in manette lo scorso 4 dicembre, erano stati il comune di Correggio e l’associazione Rock No War, che avevano ospitato giovani della comunità raccogliendo le loro drammatiche testimonianze sulle violenze subite da bambini. [...]

Fonte: Yahoo News

Friday, May 11, 2007

Pedofilia, l’arcidiocesi di Dublino: 150 preti coinvolti in Irlanda in 67 anni

Quasi 150 preti cattolici ed esponenti di ordini religiosi dell’arcidiocesi di Dublino, la più grande d’Irlanda, sono stati coinvolti negli ultimi 67 anni in abusi su minori. Sono i dati più recenti diffusi dalla stessa arcidiocesi, quando mancano pochi giorni all’avvio di udienze a porte chiuse su come la chiesa ha gestito questi casi. Saranno ascoltate, come testimoni, anche le vittime di tali abusi. Fonti ufficiali hanno riferito che accuse circostanziate sono state fatte nei confronti di 74 preti della diocesi di Dublino, mentre nei confronti di altri 10 si parla ancora soltanto di sospetti. Altre accuse riguardano 61 sacerdoti che in passato avevano fatto parte di questa diocesi.
Finora sono stati condannati otto preti e altri tre sono attualmente sotto processo.
Stando sempre ai dati, dei 112 procedimenti in sede civile contro 32 religiosi di Dublino o altri che avevano ricoperto incarichi nell’arcidiocesi, 72 si sono conclusi e altri 40 sono ancora in corso. L’arcidiocesi ha fatto sapere che finora tra costi legali e indennizzi alle vittime sono stati sborsati 7,8 milioni di euro.
Nel 2005, un’inchiesta limitata alla diocesi di Ferns, nel sud del Paese, rilevì circa 100 denunce di abusi su minori contro 21 sacerdoti.
È la prima volta che lo Stato d’Irlanda indaga su tutti gli aspetti dell’amministrazione della Chiesa, una volta potentissima nel Paese. L’ente governativo preposto agli indennizzi delle vittime di abusi subiti nelle istituzioni scolastiche gestite da religiosi ha reso noto di avere ricevuto 14.768 richieste di risarcimento al 31 dicembre del 2005. I costi finali per il contribuente irlandese saranno nell’ordine di miliardi di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Saturday, February 24, 2007

Accusato di pedofilia: chiuse le indagini su Don Dessi’

E’ chiusa l’indagine su don Dessi’, il sacerdote sardo accusato di avere violentato decine di bambini nella sua missione in Nicaragua. Il pm di Parma Lucia Russo ha firmato oggi pomeriggio l’avviso di fine indagine. A quanto emerge, il quadro probatorio sarebbe pesantissimo: oltre alle testimonianze delle vittime che accusarono il prete durante un drammatico incidente probatorio, contro il sacerdote ci sarebbero anche centinaia e centinaia di filmini o comunque di immagini “compromettenti” che aggraverebbero ulteriormente la posizione del missionario, detenuto nel carcere di Parma dallo scorso dicembre. Giunta in procura la consulenza psicodiagnostica affidata a Lino Rossi, il perito che aveva l’incarico di valutare la piena attendibilita’ delle presunte vittime di don Dessi’, la Procura di Parma ha quindi chiuso l’indagine: e si prepara al processo.

Fonte: Repubblica.it

Thursday, February 1, 2007

Gavignano: il parroco Romano Damy arrestato per pedofilia

Un arresto che ormai temevano in molti quello di don Romano Damy, il parroco di Gavignano finito sotto accusa per una vicenda di materiale pedofilo rinvenuto all’interno della sua abitazione. Ieri mattina, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del tribunale di Rieti su richiesta del pubblico ministero Rosalia Affinito, i carabinieri della Compagnia di Poggio Mirteto hanno arrestato il parroco di gavignano don Romano Damy per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il sacerdote è stato quindi accompagnato in un convento di Subiaco dove resterà a disposizione in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip che avverrà entro dieci giorni. [...]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito del Messaggero

Tuesday, January 23, 2007

Abusi su due bimbe in confessione: arrestato sacerdote

Abusi sessuali su due bambine di 10 anni anche durante la confessione. E’ l’accusa mossa dalla procura di Roma nei confronti di E.M., sacerdote di 48 anni; il pm Francesco Scavo ha chiuso l’inchiesta nei suoi confronti con il deposito degli atti, passo che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio. Il magistrato ha ipotizzato a suo carico il reato di ‘atti sessuali con minorenne’ (articolo 609 quater del codice penale). Questo perché, “avvalendosi della qualità di padre spirituale delle bambine che frequentavano il corso di catechismo presso la parrocchia Santa Rosa da Viterbo ed approfittando pertanto dell’autorità che tale qualifica rappresentava, in ripetute e diverse circostanze (anche in occasione del rito della confessione), dopo averle condotte nei locali della sagrestia e dell’appartamento all’interno della parrocchia ed adibito a sua privata dimora, accarezzava loro in più occasioni il corpo cingendo loro le braccia intorno al collo, le stringeva a sé e le baciava sul viso e sulla bocca con la lingua”. [...]

Fonte: Affari Italiani

Tuesday, January 16, 2007

Atti sessuali con 13enne, arrestato sacerdote

La polizia postale del compartimento di Reggio Calabria ha arrestato un sacerdote di 70 anni, accusato di aver compiuto atti sessuali con una tredicenne ed atti osceni in luogo pubblico. Il provvedimento di custodia cautelare nei confronti del religioso, a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari, è stato emesso dal Gip presso il tribunale reggino su richiesta del pubblico ministero Giovanni Musarò.
I primi elementi all’indagine, che è durata diversi mesi, sono giunti dall’esame dei tabulati telefonici, da cui sono risultate decine di comunicazioni giornaliere tra il sacerdote ed una sua giovanissima parrocchiana. Le successive intercettazioni telefoniche e ambientali hanno consentito di accertare gli incontri tra i due, che comunque non avrebbero portato alla consumazione di un vero e proprio rapporto sessuale.
La svolta al lavoro della polizia postale si è avuta in seguito al trasferimento in un’altra parrocchia del sacerdote, che sarebbe così stato costretto ad utilizzare un linguaggio molto più esplicito per telefono. L’attività investigativa ha consentito di acclarare la totale dipendenza emotiva della minorenne nei confronti del religioso.

Fonte: Corriere.it

Tuesday, January 9, 2007

Arrestato mesi fa in segreto prete pedofilo, presto a giudizio

Un´altra storia di pedofilia in abito talare, l´arresto di un sacerdote accusato di abusi sessuali, una vicenda inquietante che era stata tenuta nascosta per mesi e mesi. La notizia è filtrata soltanto ieri quando il pm Nunzia D´Elia ha chiuso l´indagine sul religioso: A.D., 58 anni, di origine siciliana, che officiava nella chiesa dedicata alla Madonna di Czestokova, alla Rustica e insegnava religione alla media “Salvo D´Acquisto”. Il magistrato ha depositato gli atti dell´indagine e si appresta a chiedere al Gup Pierfrancesco De Angelis il rinvio a giudizio per atti sessuali con minori, aggravati dal fatto che le vittime erano state affidate al sacerdote “per ragioni di educazione e di vigilanza”. La cosa più sconcertante è che A.D., come si è appreso a palazzo di giustizia, era già stato condannato dieci anni fa per una storia molto simile ma, scontata la pena, era tornato alla sua attività a scuola e all´oratorio. [...]

Il testo integrale dell’articolo di Massimo Luglio è stato pubblicato sul sito espresso repubblica